psychomentary (2014)

Un'opera d'esordio buona, magari un po' inverosimile e forzata quanto si vuole, ma che riesce ad alzare la posta in gioco, in senso letterale, nei tempi e nei modi giusti, non tralasciando interessanti ed inquietanti riflessioni su quanto vale veramente la vita umana, su chi sono i primi sacrificabili, se c'è una vita che vale a prescindere più di un'altra. La regia poi è notevole riuscendo ad amalgamarsi alla storia e diventando parte integrante di un piano diabolico, studiato nei più piccoli particolari, anche con qualche indovinata concessione a momenti di ironia nerissima. Tante sfumature che rendono i giocatori della partita ambivalenti: il carattere spietato e sadico del killer, però alimentato da motivazioni giuste, il carattere ipocrita delle azioni dei personaggi della controparte "buona". Un crescendo d'angoscia fino ad un finale bello e spiazzante.